Descrizione
La comunanza degli obiettivi strategici rafforza, in guerra, una coalizione; la mancanza, contribuisce a dissolverlaโฆ
ร quello che accadde (a parte la distanza tra i rispettivi teatri di operazione) agli alleati del Tripartito: Germania, Italia e Giappone. Perchรฉ ciascun partner condusse una guerra per proprio conto, senza alcun coordinamento con gli altri due.
Mussolini, aggredรฌ la Grecia, destabilizzando i Balcani che Hitler avrebbe voluto mantenere tranquilli. Poichรฉ la Wehrmacht dovette intervenire con forze consistenti, lโinizio della โOperazione Barbarossaโ (attacco allโUnione Sovietica) fu differito di cinque settimane, forse decisive.
Hitler, attaccando la Russia, spostรฒ il baricentro della guerra verso Est, a scapito di altri fronti vitali, come quello del Medio Oriente. Si dimentica che lโinvio dellโAfrika Korps in Libia (corpo scelto tedesco) aveva una finalitร di โsbarramentoโ, non strategica, per sostenere la posizione di Mussolini, fortemente scossa, dopo i rovesci militari italiani nellโautunno-inverno 1940-41.
Il Giappone – dopo aver invaso la Manciuria, la Cina, lโIndocina – causรฒ, con lโattacco a Pearl Harbor, non soltanto lโintervento degli Stati Uniti, ma convinse lโopinione pubblica americana, sostanzialmente isolazionista, sulla ineluttabilitร della guerra.
Inoltre, il Giappone evitรฒ lโannientamento dellโUnione Sovietica con la quale aveva stipulato un Trattato di Neutralitร . Con i Tedeschi alle porte di Mosca, lo Stato Maggiore giapponese si astenne dallโattaccare alle spalle lโArmata Rossa, consentendo alle Divisioni โsiberianeโ di riversarsi a Occidente degli Urali.
Non risponde peraltro a veritร che la casta militare giapponese condividesse, tutta intera, lโalleanza con la Germania e con lโItalia 827 settembre 1940).
La Marina (la flotta imperiale era la terza piรน potente del mondo dopo quelle britannica e americana) era contraria allโalleanza con le Potenze dellโAsse, con una realistica visione dei rapporti di forze.
Si racconta che Yamamoto, ammiraglio comandante in capo della flotta, giร addetto navale a Washington e che aveva girato in lungo e in largo gli Stati Uniti, al cospetto del suo Stato Maggiore, versasse un giorno una tazza di tรจ su un tavolo; il liquido si sparse su. una parte della superficie. โEcco – disse Yamamoto – noi siamo, con le nostre forze, come questo tรจ: possiamo occupare una parte, non tutta lโAsia e il Pacifico. Per piegare gli Stati Uniti, dovremmo marciare sulla Casa Bianca. Garantisco un anno, forse un anno e mezzo di successi. Non rispondo del dopoโ.
In realtร , lโiniziativa del Giappone durรฒ anche meno. Con la sconfitta di Midway, ai primi di giugno del 1942 (perdita di quattro portaerei di prima classe e del fior fiore dei piloti dellโaviazione navale), iniziรฒ il riflusso della marea.
Isoroku Yamamoto cadde vittima di unโimboscata aerea americana. Fino allโultimo fu dello stesso parere del ministro degli Esteri inglese, Edward Grey, che aveva sentenziato: โGli Stati Uniti sono come una gigantesca caldaia: una volta che sotto di essa รจ acceso il fuoco, non esistono limiti alla potenza che puรฒ generareโ.