Descrizione
Quando, nella notte tra il 26 ed il 27 marzo 1941, un colpo di stato portรฒ il Regno di Jugoslavia a un trasbordo di alleanze, cioรจ dal campo dellโAsse a quello degli inglesi e loro alleati, si creรฒ una situazione di oggettivo pericolo per le forze italo-tedesche.
Hitler capรฌ subito i reali e gravi pericoli di quellโinatteso voltafaccia e pertanto diede ordine alla Wermacht di preparare un immediato attacco alla Jugoslavia, invitando Mussolini a fare altrettanto.
E questa volta le forze armate italiane fecero bravamente la loro guerra di movimento e non sfigurarono affatto, travolsero e schiacciarono il nemico nella parte di loro competenza. La rapida e travolgente corsa degli italiani sul versante della costa adriatica jugoslava fu veramente un successo di primโordine nonchรฉ unโoperazione militare da manuale. Cosรฌ come lโaver fermato prima e frantumato poi lโoffensiva jugoslava, che tendeva a prendere alle spalle le nostre unitร impegnate sul difficile fronte greco.
Nella sconfitta del piรน forte esercito europeo dellโEst in soli undici giorni di guerra lโapporto italiano fu certamente complementare, comโera nei piani, a quello tedesco, ma ad un tempo fu determinante e decisivo per la brevitร e la vittoriosa conclusione di quella campagna di guerra, che vedeva alla fine le forze armate jugoslave di terra, di mare e di cielo totalmente distrutte e piรน di 345.000 prigionieri, oltre ad un immenso bottino di materiale bellico.
Repentino e disastroso, al pari delle forze di terra e di mare, fu il destino dellโAviazione Reale jugoslava, letteralmente spazzata via dalle forze aeree dellโAsse.