Descrizione
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La campagna di Grecia, combattuta dal 28 ottobre 1940 al 23 aprile 1941, resta ancora oggi una pagina emblematica di certa casta militare italiana incompetente, superficiale ed incosciente, ed in parte anche fellone, che proseguiva nel costume, mai dโaltronde troppo vituperato e giammai punito in modo esemplare, di regalarci giornate amarissime come Custoza, Lissa, Adua, Caporetto. Casta avallata e coccolata da certo fascismo che si piccava di essere guerriero ed invece era soltanto vuota retorica.
Dobbiamo perรฒ subito aggiungere che questa โfiguracciaโ fu artatamente dilatata a dismisura dagli avversari, fino a diventare โnullitร militareโ e โsconfitta umilianteโ. Queste ultime asserzioni furono distorsioni menzognere della realtร storica, cosรฌ abilmente propagandate dalla stampa inglese in particolare che, alla fine, il mondo intero cominciรฒ a ricredersi sulle reali capacitร belliche dellโItalia, che pur non aveva sfigurato affatto nelle recenti guerre di Etiopia e di Spagna.
Eppure altre nazioni avevano giร fatto, in tempi vicini, le loro โbrutte figureโ. Vedi la Francia, che si vantava di avere il piรน grande e potente esercito del mondo e poi questโultimo si era squagliato come neve al sole, in una manciata di settimane, davanti a quello tedesco, vedi la grande Russia che le aveva prese sonoramente dalla piccola Finlandia.
Solo per noi unโabile propaganda avversaria riuscรฌ a trasformare fin dallโinizio la disastrosa e spesso umiliante nostra condotta nella campagna di Grecia, in particolare quella delle fasi iniziali, in una vergognosa disfatta militare, che ci bollava per i posteri senza appello. Eppure non fu cosรฌ o almeno non fu cosรฌ in tanta parte.