Descrizione
Questo libro fornisce un contributo importante nella difficile ricostruzione della storia aeronautica cosiddetta minore. Storia minore soltanto perché non riferita a grandi eventi o ad autorevoli personaggi noti al pubblico di appassionati del settore, ma comunque formata da tasselli che, ben assemblati, rappresentano quasi sempre l’antefatto dei grandi eventi.
Il personaggio Cesare Carra pur non rientrando nel novero dei grandi della storia deve comunque essere ricordato perché anche lui ha contribuito con il suo lavoro di pilota sperimentatore alla realizzazione di quella che fino alla vigilia della seconda guerra mondiale sarà una grande aviazione, detentrice di primati mondiali conquistati da singoli piloti o in forma collettiva.
Il servizio aereo di linea in Italia cominciò ufficialmente il 10 aprile 1926 con l’inaugurazione del percorso Torino-Pavia-Venezia-Trieste effettuato da due idrovolanti della società S.I.S.A. Cesare Carra fornisce il suo contributo allo sviluppo di quella aviazione che nelle intenzioni del capo del governo di allora e del suo sottosegretario per l’aeronautica, doveva diventare una formidabile cassa di risonanza e strumento propagandistico del regime. Cesare Carra fece la sua parte prima come pilota militare partecipando alle pericolose sperimentazioni di lancio di aerei con catapulta da bordo di navi appositamente attrezzate, poi come pilota civile della compagnia di bandiera Ala Littoria lungo le rotte da e per il Nord Africa e il Medio Oriente, trasportando passeggeri su idrovolanti in voli non sempre agevoli.
Nel 1938, a due anni dalla sua scomparsa, gli verrà intitolato l’allora aeroporto del Littorio (l’attuale aeroporto di Roma-Urbe). Tale intitolazione resterà fino al 25 luglio 1943 quando le mutazioni politico-istituzionali imporranno la cancellazione di ogni traccia del passato regime.
Dunque un personaggio che pur restando fuori dai grandi scenari e lontano dai riflettori rappresenta comunque un capitolo della grande storia dell’aeronautica italiana.